Virtual tennis 3
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Gilda Br0nx :: Console Sony :: PSP
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Virtual tennis 3
Raga è un gioco stupendo, molto bello, la giocabilità è ottima, unico difetto la grafica scarseggia ma ne vale la pena comprarlo.
Re: Virtual tennis 3
Dopo ben sette anni dalla sua prima incarnazione sulla gloriosa Dreamcast torna tra noi il terzo capitolo della serie Virtua Tennis, gioco che anche in sala riscuote ancora oggi un discreto successo, grazie alla sua immediatezza e al divertimento che riesce a regalare. Il bello è che questo Virtua Tennis 3 è anche uno dei titoli di lancio della nuova PlayStation 3 e quindi possiamo già cominciare a farci un’idea di come sarà il futuro della console Sony con un gioco già rodato e di cui conosciamo bene pregi e difetti.
Dopo aver fatto partire il disco di gioco ci troviamo davanti varie opzioni, tra cui il torneo, la partita veloce e la ben più corposa opzione per il classico world tour.
Selezionato quest’ultimo abbiamo la possibilità di creare il nostro alter ego da zero, scegliendo, come in Virtua Tennis 2, altezza, sesso, tratti del viso, colore dei capelli e altre caratteristiche, come la mano di utilizzo della racchetta o il rovescio a due mani o una sola. Una volta operate le proprie scelte inizierà la nostra (speriamo brillante) carriera di tennista e così ci appare un mappamondo con la nostra dimora e le altre locazioni visitabili. In giro troviamo la possibilità di partecipare a sessioni di allenamento delle più disparate, molte delle quali “riciclate” dai vecchi capitoli mentre altre totalmente nuove (considerate che molte vengono sbloccate più avanti).
Partecipando a queste le nostre statistiche, divise in colpi da fondo, volee, servizio e corsa, aumentano di conseguenza e quindi il nostro tennista diventerà mano a mano più abile e reattivo.
Settimanalmente (tramite un calendario che possiamo consultare in qualsivoglia momento) sono presenti dei tornei, ai quali possiamo partecipare solo se siamo nel ranking mondiale richiesto per quella competizione. Sia chiaro che nelle prime sessioni gli unici tornei a cui possiamo prendere parte sono quelli per ranking 300, mentre gli altri dovremo sudarceli.
In più, a intervalli regolari, c’è la possibilità di visitare la nostra casa e cambiare l’equipaggiamento, meglio ancora se con una bella racchetta nuova e ben più performante di quella vecchia. Inoltre qua è possibile riposarsi e far recuperare al giocatore energia preziosa che altrimenti ne limita le prestazioni in campo.
In più, in questo terzo capitolo (visto che fino a ora le novità del gioco sono pari a zero) abbiamo l’accademia del tennis, una sorta di scuola in cui sono presenti delle mini sfide (come colpire la palla tre volte consecutivamente di rovescio o far compiere all’avversario colpi in tuffo) che hanno anche loro lo scopo di farvi aumentare le caratteristiche.
Il gameplay è rimasto lo stesso della serie, prettamente arcade, e forse uno dei grandi limiti di Virtua Tennis, oltre a un limitatissimo numero di novità, è proprio questo. Scordatevi modelli simulativi, il gioco è quanto di più semplice e immediato ci sia, il che rende il titolo della Sega decisamente appetibile inizialmente ma con la possibilità che stanchi molto presto.
Altra considerazione importante è la mancanza di novità significative rispetto a Virtua Tennis 2.
A parte qualche nuovo mini gioco, all’accademia del tennis e a qualche sfida uno contro uno con famosi tennisti che vi sfideranno dandovi appuntamento in una determinata settimana, Virtua Tennis 3 è identico al suo predecessore.
Certo abbiamo una grafica (per i fortunati possessori di uno schermo HD) in alta definizione decisamente ben realizzata. Sono infatti presenti ben venti giocatori reali, tutti con il proprio stile di gioco riprodotto, anche nelle movenze, nel modo più fedele possibile alla realtà. Anche i campi sono realizzati ad arte e vedere un match, anche per un semplice spettatore, è una vera gioia per gli occhi, con il frame rate che non perde un colpo.
Peccato, infine, per la mancanza di una qualsivoglia modalità multigiocatore online su PlayStation 3, che avrebbe sicuramente giovato alla longevità.
Pregi e difetti quindi per il gioco della Sega sono da una parte una realizzazione decisamente curata sotto il profilo grafico e sonoro, dall’altra una certa “pigrizia” nell’introdurre pochissime novità e un gameplay che potrebbe scontentare chi è in cerca di qualcosa di più di un semplice titolo arcade di tennis ma richiede un modello simulativo un po’ più complesso.
Rimane il fatto che se volete far vedere ai vostri amici la vostra nuova console con un titolo di sicuro impatto e immediatezza, Virtua Tennis 3 è il gioco che fa per voi.
Comunque consigliato, anche se i fan della saga che hanno giocato al secondo capitolo dovrebbero ponderare bene l’acquisto, pena ritrovarsi con un gioco che risulta essere una versione potenziata sotto il profilo grafico e con qualche nuova aggiunta rispetto al predecessore.
Dopo aver fatto partire il disco di gioco ci troviamo davanti varie opzioni, tra cui il torneo, la partita veloce e la ben più corposa opzione per il classico world tour.
Selezionato quest’ultimo abbiamo la possibilità di creare il nostro alter ego da zero, scegliendo, come in Virtua Tennis 2, altezza, sesso, tratti del viso, colore dei capelli e altre caratteristiche, come la mano di utilizzo della racchetta o il rovescio a due mani o una sola. Una volta operate le proprie scelte inizierà la nostra (speriamo brillante) carriera di tennista e così ci appare un mappamondo con la nostra dimora e le altre locazioni visitabili. In giro troviamo la possibilità di partecipare a sessioni di allenamento delle più disparate, molte delle quali “riciclate” dai vecchi capitoli mentre altre totalmente nuove (considerate che molte vengono sbloccate più avanti).
Partecipando a queste le nostre statistiche, divise in colpi da fondo, volee, servizio e corsa, aumentano di conseguenza e quindi il nostro tennista diventerà mano a mano più abile e reattivo.
Settimanalmente (tramite un calendario che possiamo consultare in qualsivoglia momento) sono presenti dei tornei, ai quali possiamo partecipare solo se siamo nel ranking mondiale richiesto per quella competizione. Sia chiaro che nelle prime sessioni gli unici tornei a cui possiamo prendere parte sono quelli per ranking 300, mentre gli altri dovremo sudarceli.
In più, a intervalli regolari, c’è la possibilità di visitare la nostra casa e cambiare l’equipaggiamento, meglio ancora se con una bella racchetta nuova e ben più performante di quella vecchia. Inoltre qua è possibile riposarsi e far recuperare al giocatore energia preziosa che altrimenti ne limita le prestazioni in campo.
In più, in questo terzo capitolo (visto che fino a ora le novità del gioco sono pari a zero) abbiamo l’accademia del tennis, una sorta di scuola in cui sono presenti delle mini sfide (come colpire la palla tre volte consecutivamente di rovescio o far compiere all’avversario colpi in tuffo) che hanno anche loro lo scopo di farvi aumentare le caratteristiche.
Il gameplay è rimasto lo stesso della serie, prettamente arcade, e forse uno dei grandi limiti di Virtua Tennis, oltre a un limitatissimo numero di novità, è proprio questo. Scordatevi modelli simulativi, il gioco è quanto di più semplice e immediato ci sia, il che rende il titolo della Sega decisamente appetibile inizialmente ma con la possibilità che stanchi molto presto.
Altra considerazione importante è la mancanza di novità significative rispetto a Virtua Tennis 2.
A parte qualche nuovo mini gioco, all’accademia del tennis e a qualche sfida uno contro uno con famosi tennisti che vi sfideranno dandovi appuntamento in una determinata settimana, Virtua Tennis 3 è identico al suo predecessore.
Certo abbiamo una grafica (per i fortunati possessori di uno schermo HD) in alta definizione decisamente ben realizzata. Sono infatti presenti ben venti giocatori reali, tutti con il proprio stile di gioco riprodotto, anche nelle movenze, nel modo più fedele possibile alla realtà. Anche i campi sono realizzati ad arte e vedere un match, anche per un semplice spettatore, è una vera gioia per gli occhi, con il frame rate che non perde un colpo.
Peccato, infine, per la mancanza di una qualsivoglia modalità multigiocatore online su PlayStation 3, che avrebbe sicuramente giovato alla longevità.
Pregi e difetti quindi per il gioco della Sega sono da una parte una realizzazione decisamente curata sotto il profilo grafico e sonoro, dall’altra una certa “pigrizia” nell’introdurre pochissime novità e un gameplay che potrebbe scontentare chi è in cerca di qualcosa di più di un semplice titolo arcade di tennis ma richiede un modello simulativo un po’ più complesso.
Rimane il fatto che se volete far vedere ai vostri amici la vostra nuova console con un titolo di sicuro impatto e immediatezza, Virtua Tennis 3 è il gioco che fa per voi.
Comunque consigliato, anche se i fan della saga che hanno giocato al secondo capitolo dovrebbero ponderare bene l’acquisto, pena ritrovarsi con un gioco che risulta essere una versione potenziata sotto il profilo grafico e con qualche nuova aggiunta rispetto al predecessore.
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